Erano le 13 e 32 del 16 luglio 1969 quando la Missione Apollo 11 partì dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral, destinazione Luna e destinata a cambiare per sempre la storia delle esplorazioni spaziali e dell’umanità.
Tante le ragioni, la più importante delle quali è certamente la prima passeggiata lunare della Storia che segna la prima conquista di un nuovo “pianeta” da parte dell’uomo.
Ma non solo, raggiungere la Luna voleva dire “vincere” la corsa allo spazio che vedeva come protagoniste le grandi potenze, Usa e Unione Sovietica, allora in piena Guerra Fredda.
Se i sovietici furono i primi a conquistare lo spazio con Yuri Gagarin ed il razzo Vostok I (il 12 aprile 1961), e sembravano i favoriti per raggiungere la Luna, gli Stati Uniti riuscirono per primi nell’impresa, anticipando gli antagonisti e realizzando quel sogno che il Presidente, John Fitzgerald Kennedy, aveva anticipato ed iniziato ad intraprendere otto anni prima.
L’obiettivo era straordinario e pieno di rischi: inviare degli uomini sulla Luna e farli tornare vivi sulla Terra. Statisticamente un’impresa impossibile per quei tempi, in cui la tecnologia era agli albori e le probabilità di fallire erano altissime.
Eppure il 20 luglio 1969 il modulo lunare Eagle, iniziò la propria discesa verso la superficie del satellite terrestre, compiendo l’allunaggio alle ore 20:17 (22:17 ora italiana). Alcune ore dopo ben due membri dell’equipaggio Apollo 11, Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sul suolo lunare.
“Un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità”, questa la frase pronunciata con enfasi dal comandante della missione, Armstrong, nell’istante di posare il primo piede sulla Luna, il 21 luglio alle ore 4:56 ora italiana. Buzz Aldrin, invece, scese a nove minuti di distanza. Mentre il collega Micheal Collins rimase in orbita intorno alla Luna, in attesa, nella navicella che aveva il compito di riportare a casa l’intero equipaggio.
Gli astronauti sbarcati, rimasero sul satellite due ore e mezza, raccogliendo circa 22 chilogrammi di materiale e scattando numerose fotografie.
Ma i due “pionieri” non portarono solo via qualcosa, perché lasciarono sulla Luna anche numerosi oggetti: diverse apparecchiature, la bandiera americana e una placca con incisi i due emisferi terrestri, le firme degli astronauti e dell’allora presidente Richard Nixon e la frase: “Qui uomini del pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna. Luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace con tutta l’umanità”.
I tre astronauti rientrarono sulla Terra il 24 luglio poco prima dell’alba, ammarando nell’Oceano Pacifico a 2.660 km ad est dell’Isola di Wake.
La missione era compiuta!
Un’evento unico ed epocale seguito in diretta da oltre 900 milioni di persone in tutto il mondo, e da circa 20 milioni di italiani incollati di fronte ai televisori ad ascoltare la telecronaca di Tito Stagno e Ruggero Orlando, sfociata in una nota querelle: “Ha toccato !” gridò il primo alle 22.17, ma il secondo lo gelò. “Non ancora”. Attimi di incomprensione rimasti nella storia, che 50 anni dopo Stagno racconta ancora con il sorriso sulle labbra.
Da allora solo altri dieci astronauti, hanno camminato sulla Luna e solo recentemente si torna a parlare di conquista della Luna, come base necessaria e trampolino di lancio per raggiungere Marte.
Una nuova sfida per tutta l’umanità…